Venerdi 13.
Hanno scritto libri e persino intitolato una saga di film horror a questo numero.
Una data sfortunata per i superstiziosi, in cui può succedere di tutto. C’è chi preferisce evitare di uscire di casa, pensando così di mettersi al riparo dalla sfiga (sempre che non ti cada una mensola sulla testa mentre sei sul divano, convinto di essere al sicuro o magari ti bruci scolando l’acqua della pasta…)
Pare che sia la data più temuta nella cultura popolare (molto più del giorno 17). Una superstizione, talmente radicata, che ha generato, nei secoli una paura spropositata del numero 13.
Non so voi, ma io neanche sapevo che questa fobia avesse addirittura un nome. Si chiama triscaidecafobia, almeno così ci spiega Wikipedia.
Che siate d’accordo sulla fondatezza di questa paura oppure no, una cosa pare certa: l’irrazionale timore per il venerdì 13 ha avuto effetti concreti nel mondo reale.
Moltissime sono le compagnie aeree che non hanno la fila n.13 a bordo dei loro veivoli (si va dalla 12 alla 14), così come molti hotel (in vari paesi del mondo) saltano il 13 esimo piano ad esempio.
Sapete perché vi sto raccontando del giorno venerdi 13? Ora ve lo spiego.
Ieri era proprio un venerdi 13 aprile, ma per me è stata una giornata a dir poco incredibile, talmente bella, positiva e fortunata, che ho desiderato non finisse mai.
Cosa mi è successo di così bello da rendere questa giornata indimenticabile?
Procediamo con ordine.
Allora innanzitutto ieri mattina, appena sveglia, mi arriva un messaggio su messanger di un caro amico che si congratula con me e mi gira due foto.
Guardo bene le foto e scopro che sono in copertina su Il Nuovo Levante. Non ci potevo credere, addirittura il “personaggio della settimana”.
Mezza pagina di spazio dedicata a me e alla mia fotografia in cui si parla del premio vinto con matrimonio.com. (grazie alle tante spose che mi hanno lasciato splendide recensioni sul mio lavoro).
Ammetto che ero veramente al settimo cielo.
So di non aver certo vinto il premio Nobel e neanche un importante premio fotografico internazionale, ma leggere di me e del mio lavoro in un articolo di un giornale della mia zona, mi ha dato una carica grandissima. E’ un riconoscimento della qualità del mio lavoro e della passione che metto ogni giorno nella mia fotografia. Ed io ne sono felice, PUNTO.
Ovviamente ho comprato 3 copie cartacee del settimanale: 2 per me (sia mai che ne perda una) ed una per i miei genitori.
Questo era solo l’inizio di questo venerdi 13 aprile e per me era già più sufficiente a rendere la giornata memorabile.
Invece anche il resto della giornata è proseguita alla grande, decisamente sotto una buona stella.
Erano giorni (se non settimane) che il maltempo mi obbligava a rimandare un servizio fotografico maternità. Finalmente ieri c’era una bella giornata di sole (almeno nel pomeriggio) e noi non ce la siamo fatta scappare.
Mi sono incontrata in baia del silenzio a Sestri Levante con Marta, Igor e la piccola Gaia.
Volevamo fare alcune foto prima che scadesse il termine della gravidanza. La famiglia sta per allargarsi e Gaia, assieme ai suoi genitori, sta aspettando con gioia ed entusiasmo la nascita del fratellino.
E’ sempre bello per me poter fotografare famiglie e bambini, ma non è sempre facile (come ho spiegato in altri articoli). Molto dipende dall’umore del bambino, dal carattere e dall’età. A volte bisogna davvero trasformarsi in psicologi e fare le mosse giuste per riuscire ad avere la “collaborazione” del bambino. Soprattutto quando c’è un fratellino o una sorellina nella pancia della mamma può capitare di avere qualche difficoltà in più.
Perché il servizio fotografico di ieri è stato non solo bello ma anche molto fortunato?
Perché Gaia è una bimba solare e socievole con una carattere bellissimo: e’ divertente, simpatica e molto dolce. Si è divertita a giocare con mamma e papà e di sua spontanea volontà andava spesso a baciare ad accarezzare la pancia della mamma. Una bimba meravigliosa che aveva voglia di farsi fotografare ma allo stesso tempo non si curava eccessivamente della mia presenza (non guardava continuamente verso la macchina insomma) e 3 soggetti molto fotogenici (altra fortuna incalcolabile). Cosa volere di più?
Un pomeriggio di sole, il mare un pò mosso e tanta bella schiuma bianca sulla riva in modo da rendere il paesaggio ancora più bello e interessante per le foto? Basta chiedere ….. ed eccoti accontentata.
Il risultato? Foto bellissime che mi hanno lasciato pienamente soddisfatta ed un servizio portato a casa senza fatica.
Le buone notizie/ eventi fortunati potevano anche bastare in questo “nefasto” venerdì 13 aprile, no? E invece no… Me ne aspettava ancora una.
Rientrata in studio, mentre stavo scaricando le foto del servizio in spiaggia, ricevo una telefonata. Una sposa, a cui avevo mandato un preventivo due settimane prima, mi ha chiamato per confermarmi il servizio fotografico.
Devo aggiungere altro? Direi che sarebbe eccessivo in un giorno solo.
Davvero meglio chiudersi in casa che rischiare di vivere un altro venerdì 13 del genere…
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