E’ risaputo che gli animali sono perfettamente in grado di leggere i nostri pensieri, percepire i nostri stati d’animo e le nostre emozioni.
E’ probabile però che molti non sappiano che è possibile anche per noi essere umani comunicare con loro, sapere che cosa pensano, provano e come si sentono. Gli animali possono dirti tutto, possono darti informazioni sul loro stato di salute, su ciò che li rende felici e su ciò che invece li infastidisce: basta chiederglielo.
Come è possibile, se anche voi non avete abbastanza fiducia sulle vostre capacità psichiche?
Affidandovi ad un Animal Comunicator, una persona che non sostituisce e non ha la pretesa di rimpiazzare la figura del veterinario ovviamente, ma è in grado di fornirci un importantissimo aiuto e supporto. Sicuramente più di chiunque può aiutarci a migliorare e rendere ancora più profondo il nostro rapporto con il nostro amico a quattro zampe.
L’Animal Communication è un modo per comprendere che si può andare oltre alle parole e a ciò che è tangibile, infatti si può comunicare con qualsiasi animale (non solo cani e gatti), che sia accanto a noi, che si sia smarrito o che abbia superato il ponte dell’arcobaleno.
Esiste un linguaggio universale che ormai è stato dimenticato; un modo di comunicare che passa attraverso immagini, suoni, emozioni e sentimenti, utilizzato non soltanto fra le varie specie animali ma spesso anche dai bimbi molto piccoli.
Vi invito a leggere alcune informazioni cliccando su questo link, anche se immagino che curiosando un pò possiate trovare anche altri siti
Lo scopo di questo mio articolo non è però quello di copiare informazioni che potete tranquillamente ottenere facendo una ricerca sul web, ma è quello di raccontarvi la mia esperienza personale.
Ho infatti vissuto in prima persona l’ esperienza di comunicare con la mia Luna, la mia cavalier king, tramite Marie Sophie, una Animal Comunicator.
Per me è stata un’esperienza così profonda ed emozionante che sento il bisogno di condividerla con più persone possibili. Sono certa che le informazioni che ho avuto ( risposte piuttosto precise a domande che io ho voluto fare alla mia cagnolina) renderanno il nostro rapporto migliore.
Sentivo il bisogno di capirla, di sapere cosa provava, di accendere quello sguardo spesso triste e spento.
Se sapeste quante volte ho pensato e detto anche ad alta voce: “se soltanto fossi in grado di capire, tesoro mio, di sapere cosa pensi e come posso rendere la tua vita con noi più felice… ” Mi sono persa tante volte nei suoi occhi, ma quasi sempre senza avere la certezza di aver mai veramente capito qualcosa.
Per anni, purtroppo, me ne sono stata di ciò che mi è stato detto dopo averla adottata (Luna è stata una fattrice) e cioè che era una cagnolina inibita che probabilmente non avendo mai vissuto quelle esperienze cognitive/emotive fondamentali nella vita di una cane avrebbe probabilmente avuto questo atteggiamento pauroso, schivo, apatico per il resto dei suoi giorni.
Poi un giorno, alcuni mesi fa, parlando con amici ho saputo del lavoro di Michela, una donna incredibile, che pratica il metodo Tellington TTouch® agli animali. L’ho conosciuta e ho apprezzato fin dal nostro primo incontro il suo grande amore e la dedizione che ha per gli animali. Così le ho chiesto di iniziare a lavorare su Luna per alleviarle sia alcuni dolori fisici, (tramite i tocchi/massaggi di questa tecnica) che per aiutarla a sentirsi più sicura nella vita di ogni giorno (soprattutto durante le passeggiate quando incontriamo altri cani).
Sto un attimo perdendo il filo, come spesso succede quando hai tanto, troppo da dire e non sai da che parte cominciare (peggio ancora, salti da un argomento all’altro).
Perché vi ho parlato di Michela, il cui lavoro sugli animali merita a sua volta un capitolo a parte ed un articolo che presto scriverò? Ci arrivo subito.
E’ stata lei a parlarmi della figura dell’Animal Comunicator e a suggerirmi di contattare Marie Sophie. Mentre eravamo assieme a lavorare con Luna, al Parco Tigullio (mi ricordo perfino il punto in cui eravamo quando me ne ha parlato, tanto è stata importante e preziosa per me quell’informazione) mentre accarezzavo il musetto della mia Luna, perdendomi nei suoi grandi occhioni me ne sono uscita con una delle mie esclamazioni: ” Cosa darei per sapere cosa pensi Lunetta…”
A questo punto Michela, delicatamente con un filo di voce mi ha detto ” Senti Daniela… visto che ti vedo così aperta mentalmente e desiderosa di capire meglio Luna ti dico questa cosa: è possibile comunicare con gli anima-li, chiedere direttamente a loro tante cose, sia sulla loro salute che sul loro umore e stato d’animo, soprattutto allo scopo di migliorare la relazione con noi umani ” (spesso volentieri anche per capire meglio le dinamiche che si vivono in famiglia, quando ci sono ad esempio più animali (più cani o cani e gatti assieme etc…). Non ne parlo spesso con i clienti, perché i più sono scettici e non pronti ad accettare e cogliere questa informazione. Mi capito però, in alcuni casi, di collaborare, e lavorare in sinergia, oltre che con il veterinario, con un altra figura, l’Animal comunicator”. E quando avviene è una grande cosa, perché si ha l’opportunità di aiutare l’animale a 360°
Ascoltare i nostri animali è il più bel dono che possiamo offrire a loro e a noi stessi: e la più bella dimostrazione d’amore che gli possiamo dare.
Dopo aver udito queste parole, mi brillavano gli occhi. Mi sembrava troppo bello per essere vero. Avrei voluto chiamare Marie Sophie e poter fissare il mio appuntamento per il giorno successivo. Purtroppo Marie Sophie era molto impegnata. Ho dovuto aspettare qualche settimana prima di poter fissare la mia lettura ed avere le risposte alle mie domande. Ci sono casi e situazioni gravi che ovviamente hanno la priorità, come quando un animale sta molto male, sta per morire, tutta la famiglia soffre molto, non è pronta a lasciarlo andare via ed il lavoro di queste persone diventa davvero di un valore inestimabile.
Si può parlare con il proprio amato animale, sapere che cosa desidera, a volte prepararlo a quello che lo aspetta o che si pensa migliore per lui (magari un’eutanasia per non farlo più soffrire). Soltanto parlare di questi argomenti mi fa venire le lacrime agli occhi, ma ritengo che questa opportunità, questa conoscenza, sia troppo importante per tenersela per sè, solo per paura di essere giudicata o presa in giro. Preferisco essere derisa da persone chiuse di mente, che non dare la possibilità, a mia volta, ad altre persone di avere un mezzo potente e profondo per conoscere e stare meglio con i propri anima-li.
Arriviamo alla mia esperienza con Luna. Non vi racconterò nel dettaglio cosa è emerso dalla conversazione con lei ma solo ciò che reputo più utile.
Innanzitutto ho mandato a Marie Sophie (che non ho mai conosciuto di persona e alla quale non ho raccontato nulla della storia di Luna prima del nostro appuntamento telefonico in cui mi ha fatto il resoconto della sua chiacchierata con lei) una foto di Luna da sola, le ho scritto l’età ed una decina di domande che volevo farle. Una buona metà riguardavano la sua sua salute (conferme che volevo e possibilità di avere info su alcuni organi che non sono mai stati oggetti di indagini mediche, non ritenuti fin ora necessari) le altre tutte domande che avrei voluto farle da sempre.
La descrizione che è emersa di Luna le calza a pennello: una Luna riservata, poco interessata inizialmente a chiacchierare, ma che poi si è invece prestata a rispondere a tutte le domande e che Marie Sophie ha descritto come apparentemente “anestetizzata emotivamente”. Arrabbiata, ma soprattutto frustrata, non si aspetta nulla dalla sua vita. Quando Marie Sophie le ha fatto delle domande per capire che cosa potrebbe piacerle o farla felice, lei si è mostrata poco interessata a qualsiasi attività che la veniva proposta o suggerita (nessun tipo di gioco, nè fisico nè di tipo mentale).
E’ annoiata, vorrebbe una vita meno prevedibile e ripetitiva ma non sa neanche lei che cosa le piacerebbe fare in realtà; non sa rispondere, perché non ha mai fatto esperienza di nulla nella sua vita. Non è in grado di dircelo. Ama la sensazione dell’erba fresca sotto le zampe, annusare, stare all’ombra, la nostra casa fresca e luminosa, i massaggi shatzu alla zampe che la rilassano molto ( ho capito che si trattava di un tipo di Massaggi particolari che mi ha insegnato Michela e che a quanto pare lei gradisce moltissimo perché mi ha descritto proprio il tipo di tocco che è diverso da quello di un massaggio), quando le faccio dei trattamenti Reiki alla schiena ( immagine di una mano calda sul dorso della schiena).
Ci è molto grata e riconoscente per come ci prendiamo cura di lei e per l’amore che le diamo. Con noi sta bene, dice che la trattiamo con molto riguardo però sente molta, troppa apprensione e ansia nei suoi confronti, come se fosse di cristallo.
Marie Sophie mi ha riportato che Luna ha sentito dire che è molto malata. Ce lo sente dire spesso. Mentre sentivo quelle parole mi sono rivista tutte quelle volte che, per cercare di proteggerla da tutte le persone che volevano accarezzarla, toccarla o dai cani che volevano interagire con lei e da cui lei sembrava spaventata a morte e voleva scappare, per giustificarmi con i proprietari, i bambini etc… per cercare di farla lasciare più in pace possibile ho effettivamente detto spesso alle persone che incontravo che lei non stava bene. ” Sa la mia cagnolina è paurosa, ha molto male alla schiena (in realtà abbiamo scoperto che ha dei fastidi per le varie problematiche di salute che effettivamente ha, ma non del vero e proprio dolore per cui non vuole giocare per paura di farsi male…etc”.
Luna è arrabbiata con la vita (fortunatamente non con noi ma ciò non cambia che è frustrata) perché è come se avesse dovuto passare un’intera esistenza in gabbia, senza potersi esprimere liberamente. Sa di essere stata in qualche modo sfruttata e comunque anche dopo aver cambiato vita ed essere stata adottata da noi… che le vogliamo bene ha continuato a vivere una vita un pò troppo ovattata, iper protetta, sotto una campana di vetro: è convinta di essere molto malata e di dover stare molto attenta a quello che fa, perché se lo sente dire.
Queste parole mi hanno fatto un pò male, perché anche se per troppo amore nei suoi confronti, questo eccesso di premure non le ha permesso di poter sperimentare, almeno fin’ora, una vita più autentica e libera. Noi l’amiamo tanto e vogliamo che viva più a lungo possibile e questo ci ha portato a commettere alcuni errori e a preoccuparci più del dovuto sul suo stato di salute, sul suo cuore etc.
Alla mia domanda del perché non abbaia mai ( io credevo si trattasse anche in questo caso di una sorta di inibizione che lei aveva, dovuta alla sua vita in allevamento) Mi ha fatto sorridere sapere invece che mi stavo sbagliando anche questa volta.
Marie Sophie mi ha proprio riferito l’immagine di Luna che a questa domanda ha strabuzzato gli occhi come se le fosse stata fatta una domanda senza alcun senso. Ha riferito di essere una taciturna di natura che odia i rumori. Semplicemente non le interessa abbaiare. Ha anche aggiunto che non ha alcuna necessità di abbaiare perché noi siamo sempre così attenti alle sue esigenze che non le serve richiamare la nostra attenzione.
Sono tantissime le informazioni che ho ricevuto da Luna tramite Marie Sophie. Sebbene io non possa cambiare il passato ed i suoi primi 9 anni di vita, posso ancora fare del mio meglio per rendere quelli che verranno più felici. Desidero vedere quei suoi begli occhioni accendersi di vita, come sta cominciando ad accadere più spesso ultimamente (non soltanto quando vede la sua ciotola piena di cibo buonissimo) da quando abbiamo incominciato a lasciarla più libera, senza guinzaglio in luoghi idonei e a farle fare dei percorsi con Michela (TTouch ) che stanno aumentando la sua sicurezza.
Questa è la mia esperienza che ho voluto condividere con tutti coloro che amano gli animali (tutti gli animali, perché ricordo che si può comunicare con qualsiasi animale, non solo con cani e gatti) e che sono alla ricerca costante di modi per poterli aiutare e per rendere, giorno dopo giorno, migliore la nostra vita assieme.

rptnb
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