Amici a 4 zampe, compagni a 4 zampe o figli pelosi: Comunque li amiate definire, le riflessioni di oggi, riguardano proprio loro, i nostri amati cani e gatti.
Parleremo della gestione psico-fisica dei nostri anima-li, di nuove situazioni comportamentali e disagi da affrontare ai tempi del Covid-19.
Questo momento straordinario e difficile che stiamo vivendo ormai da più di 1 mese, che ha stravolto le nostre vite e modificato radicalmente le nostre abitudini non riguarda infatti solo noi esseri umani, ma tocca profondamente anche loro, a tutti gli effetti, componenti della nostra famiglia e le cui abitudini di vita sono di fatto legate a doppio filo alle nostre.
La nostra quotidianità è stata stravolta: la loro almeno altrettanto se non di più.
Del benessere psico-fisico dei nostri amati anima-li ho voluto parlare con una professionista, MICHELA MENSI, che con il suo preziosissimo lavoro, ha fatto veramente tanto per me e Luna, la nostra Cavalier King, quasi un piccolo miracolo. Vi invito poi a cliccare sul suo nome per visitare il suo sito, scoprire il suo percorso e saperne di più sul suo approccio con gli animali e metodo di lavoro, incominciato anni fa con l’apprendimento del metodo TTouch® (un approccio unico, usato per sostenere ed aiutare animali con problemi fisici e comportamentali , nel pieno e totale rispetto del corpo, della mente e dello spirito degli animali e delle persone che lo eseguono) ed in continua formazione ed evoluzione.
Michela mi ha fatto notare come, in questa situazione, lo spazio per i nostri animali è venuto meno.
C’è una convivenza molto stretta che ha scombussolato quelle che erano le abitudini dei nostri animali, cani in primis, ma anche dei gatti.
I cani e i gatti, come d’altronde noi essere umani e tutti i mammiferi sono molto abitudinari e per tantissimi di loro, soprattutto per i non più giovani, la capacità di piegarsi a nuove fonti di stress non è poi così scontato, sicuramente non è facile. Quindi se ho un cane o un gatto che non è più giovane lo sottopongo, pur senza rendermene conto e in buona fede, a una forma di stress creata dalla mia presenza costante in casa. Il disagio non è dovuto tanto alla presenza in casa della famiglia, quanto al fatto che non viene permesso all’animale di riposarsi nei luoghi e nelle modalità cui è abituato (mediamente, chi più chi meno, trascorriamo parecchie ore fuori di casa) . Il cane e il gatto si sono creati una loro dimensione casalinga, quindi il posto dove dormire, l’ora in cui farlo in tranquillità e silenzio. Tutto ciò, in questo periodo, è stato completamente stravolto creando sicuramente dei disagi nell’animale.
La situazione è sicuramente meno sofferente per tutti quei soggetti che hanno l’opportunità di uscire in giardino, soprattutto i gatti perché il gatto comunque è un animale che nasce etologicamente come animale solitario; ha tanto bisogno di essere lasciato tranquillo quando riposa (anche se ciò vale in fondo per tutti gli animali in realtà).
E’ impensabile pensare di interagire con un gatto o con un cane in qualsiasi momento della giornata.
In tutto questo poi ci mettiamo un altro aspetto di questo periodo. Questa convivenza così unita e costante che presto o tardi verrà sicuramente rivoluzionata nuovamente, lascerà inevitabilmente degli strascichi.
Dopo aver senz’altro passato un primo momento di disorientamento, stupore e di dubbio del tipo “ma cosa sta succedendo qui”, i nostri amici a 4 zampe, abituati a trascorrere anche tante ore della loro giornata da soli, hanno potuto comunque godere (a seconda dell’età del cane in maniera diversa) della presenza continua e della compagnia del proprio compagno umano per un buon periodo di tempo, abituandosi o comunque cercando di trovare un nuovo equilibrio a questo cambiamento.
Nel momento in cui si potrà tornare alla propria vita e abitudini di sempre, questo creerà dei disagi, perché all’improvviso la nostra presenza non sarà più costante così come lo era diventata dopo l’inizio del lockdown.
Un altro argomento, molto delicato di cui è bene parlare e che è strettamente legato a questa riflessione è la gestione degli animali fobici,quelli che stanno bene in casa e sono molto in difficoltà all’esterno.
Sono animali che, per vari motivi, hanno subito degli shock, dei traumi in passato o continuano a subire degli stress costanti talvolta generati ed alimentati anche da loro stessi, non essendo capaci di gestire le forti emozioni e gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, che li blocca. Ciò significa che sono cani che vivono a metà, animali che a casa magari sono abbastanza tranquilli e che hanno una buona relazione con i vari membri della famiglia, ma che appena mettono il naso fuori di casa vanno in paranoia, in quanto non riescono appunto a gestire tutti gli stimoli.
In questa situazione di convivenza continua e strettissima, probabilmente loro hanno avuto dei benefici: la presenza costante del famigliare o di più famigliari ha creato un senso di estrema sicurezza in questi cani.
Ciò che può sembrare un beneficio è in realtà una situazione da valutare con estrema attenzione e sensibilità.
Soprattutto verso questa tipologia di cani, quando si tornerà alla vita normale bisognerà avere un occhio di riguardo, perché vivranno un grosso trauma, una sorta di abbandono: bisogna agire con estrema cura e amore e fare un distacco lento e graduale. Non si può pensare all’improvviso di sparire 4-6 ore o anche di più: il cane non lo capirebbe e ne soffrirebbe moltissimo.
Il consiglio in questo caso è quello di giocare d’anticipo e farsi aiutareda un bravo Naturopata che può supportare il nostro compagno a 4 zampe suggerendoci il giusto rimedio di fitoterapia e floriterapia da somministrare per aiutarlo a gestire emotivamente questi momenti di cambiamento e difficoltà. (I Fiori di Bach, ma anche quelli Australiani e Californiani sono ottimi non soltanto per gli essere umani ma anche per i nostri amici a 4 zampe) e poi pianificare fin da subito la gestione del distacco. Bisogna cercare in qualche modo di aiutarlo.
Altro tema da affrontare è quello delle passeggiate (limitate, almeno per ora ancora ai 200 mt dall’abitazione).
Michela mi ha raccontato la sua esperienza con i cani che sta seguendo.
Mi spiegava che cani giovani, con dei fisici prestanti hanno avuto grossi problemi soprattutto nei primi 10 giorni di questo lockdown: non riuscivano assolutamente a sfogare parte di quell’energia che comunque accumulavano e avevano a disposizione per tutta la giornata, erano molto stressati, annoiati con richieste di cibo costanti. Anche se è molto facile cadere in tentazione bisogna mantenere sicuramente degli orari per le pappe e per gli snack perché si rischia poi di nuocere alla loro salute: meno movimento e più cibo vuol dire comunque anche per loro prendere peso e questo può avere ripercussioni non positive sulla mobilità dell’animale.
Sappiamo benissimo che un cane che ha anche solo un chilo e mezzo in più del dovuto è un cane che ha problemi alla schiena, problemi alle articolazioni e affatica il cuore, indipendentemente dall’età comunque non è certo un aspetto positivo. Diminuire la quota di pappa potrebbe invece essere un buon consiglio.
Ritornando al discorso delle uscite e delle passeggiate queste sono diventate un problema, perché sono molto brevi, non ci si può allontanare ed è difficile far capire a un cane che è abituato ad andare al parco, lungo il fiume o al mare, magari per 1 ora che all’improvviso questo non si può fare. E’ probabile che questa limitazione venga vissuta dal cane come una grossa costrizione, una sorta di punizione e quindi da parte nostra occorre essere molto consapevoli di questo, molto comprensivi e amorevoli. Dovendo rispettare le regole e le disposizioni non ci resta che trovare un modo alternativo per sfogare la loro energia e per intrattenerli.
Adattandosi in qualche modo a quelli che sono gli spazi che abbiamo a disposizione, sarebbe molto utile decidere di creare un appuntamento fisso con il proprio cane, ma anche con il proprio gatto, meglio ancora se in 2 momenti diversi della giornata, dove ci si dedica a farlo giocare.
Giocare non significa lanciargli una pallina, farlo saltare e quindi distruggere e devastare la casa: stiamo parlando di impegni mentali, di sviluppo sensoriale: possiamo ad esempio lavorare in maniera divertente e molto semplice con la ricerca olfattiva.
Possiamo prendere una bustina di te, una di camomilla o una qualsiasi altra spezia, chiuderla dentro a un pezzetto di scottex utilizzando un pò di scotch e magari nasconderlo, sotto il divano, sotto il letto oppure sotto una scatola: bastano anche solo 5 minuti.
Premiare il cane per aver svolto bene o male il lavoro ha un aspetto favoloso, perché il cane si sente partecipe, il cane si sente considerato.
Questo tipo di gioco sviluppa l’intelligenza del cane, ma sviluppa soprattutto il rapporto, la comprensione e l’affiatamento uomo-cane. Si affina e si cresce insieme. Questo lavoro può essere fatto anche con un gatto, perché i gatti si divertono moltissimo ed hanno un fiuto pazzesco. Potete ad esempio nascondere dei pezzettini di cibo sotto un tappeto oppure si prende una copertina di pile, si arruffa e si nascondono all’interno dei piccoli bocconcini in modo che il gatto possa infilarsi e cercarli.
La maggior parte del gatti ama infilarsi sotto le tanine (sotto il copridivano, sotto il pile o la copertina).
Questo tipo di attività e di gioco è importante e utile. Necessita di poco tempo, bastano davvero anche solo 3-5 minuti, anche perché consideriamo che il cane e il gatto non hanno una grande capacità di concentrazione. Pochi minuti dedicati solo a lui, con grande gioia e felicità.
Se si hanno dei bambini in casa è molto bello far partecipare anche loro, ma devono essere gestite le emozioni dei bimbi, soprattutto la parte dell’eccitazione che è la prima che si scatena. Probabilmente se si ha a che fare con un cucciolo sarà ultra contento di questo perché vive la sua condizione nella stessa maniera in cui la vive un bimbo comunque è buona regola e norma far capire al bimbo che c’è un modo per essere, per fare e per comportarsi di fronte ad un altro essere vivente e questo è un compito che deve assumersi il genitore, l’adulto.
Riepilogando
-Consentite i loro tempi di riposo e i loro spazi così come erano abituati prima che questa pandemia cambiasse le vostre abitudini.
-Fateli giocare, anche pochi minuti al giorno ma regolarmente, quindi date loro attenzioni nella maniera giusta e corretta, aiutandoli a sviluppare ed affinare le loro doti intellettuali. Il movimento non è certo l’unico modo che ha l’animale per scaricare la propria energia. Tutte le attività di gioco di tipo intellettuale e sensoriale lo impegnano e stancano molto, andando inoltre a lavorare su altri aspetti molto importanti per la sua salute psico-fisica (sicurezza in se stesso, equilibrio, percezione di se stesso, fiducia)
– Toccateli nella maniera giusta, trasmettendo tanto rispetto e comprensione. Sicuramente è importante parlare con loro per spiegare che questa situazione è una situazione temporanea.
Mai come in questo momento sono molto utili gli strumenti che il TTouch® dà per aiutare tutti gli esseri viventi (uomini inclusi) , in particolare per gli animali che sono in difficoltà: ci sono tanti tocchi che si possono fare in casa, ci sono i bendaggi ad esempio e tante opzioni di cui parleremo più avanti, in altri articoli.
-In ultimo, ma non per ordine di importanza, affidatevi ad un Naturopata per aiutare i vostri animali a gestire questo momento con un buon prodotto fitoterapico o con la floriterapia, così come l’ansia da separazione-abbandono che seguirà quando riprenderete i vostri ritmi abituali.
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