
10 anni…. Davvero è già trascorso un decennio dal momento in cui decisi di intraprendere questa strada, intenzionata a trasformare quella che fino a quel giorno era solo una grande passione nel mio lavoro?Credetemi se vi dico che mi sembra impossibile che sia trascorso tutto questo tempo.
A me sembra ieri che cominciavo a muovere i miei primi timidi passi in questo mondo. 10 anni sono un traguardo importante, sicuramente da festeggiare, ma allo stesso tempo non posso non fermarmi un attimo a riflettere sul percorso fatto fin’ora e tirare due somme.
Diciamolo pure… questo 2020 di tempo per riflettere ne ha dato abbondantemente. Più di due mesi di stop forzato, quasi irreali, durante i quali, volente o nolente ci è stata data l’opportunità di fermarci a riflettere, di guardare a fondo dentro noi stessi e le nostre vite, prendere coscienza di che cosa è veramente importante e per mettere in moto dei cambiamenti.

Mi sono ascoltata e ovviamente mi sono anche chiesta se questo lavoro mi rende felice, se fotografare continua ad essere una grande passione e ad offrirmi stimoli ed entusiasmo per crescere o se dopo tutto questo tempo si è trasformata in un lavoro come un altro.
Ho fatto un buon lavoro fino a questo momento? che cosa posso o devo cambiare o migliorare per poter andare avanti? Non è stato difficile stabilire che sono ancora molto felice e grata di poter svolgere questa professione. Tante sono state le soddisfazioni e i piccoli traguardi che mi hanno motivato in questi anni e fatto insistere a volere continuare per questa strada, convinta che sia quella giusta da percorrere.
Ciò nonostante mi sono resa conto che ci sono tanti aspetti del mio lavoro che possono e devono essere migliorati e soprattutto che c’è ancora tanta strada da percorrere. L’importante è farla con umiltà, non avendo paura di mettersi in discussione e in gioco, giorno dopo giorno.
La verità è che non si arriva mai a un traguardo… non si smette mai di crescere; non esiste un vero punto di arrivo, perché tutto cambia e muta velocemente, bisogna sempre cavalcare l’onda: non si smette mai di imparare, di sbagliare, di inciampare lungo il cammino.
L’importante è rialzarsi e ricominciare a camminare, a volte cambiando percorso, altre volte insistendo sulla stessa strada ma facendo più attenzione a dove si mette si mette i piedi.

Probabilmente l’errore più grande che si può commettere è proprio quello di pensare di essere arrivati, di non dover più nulla da imparare, di aver capito tutto, soprattutto quando le cose sembrano andare bene. In tutta onestà quando ripenso al mio percorso fino ad oggi mi sento in pace. Non ho grandi rimpianti o rimorsi. So di aver sempre dato il massimo in ogni situazione, di essermi impegnata molto.
Ho dovuto fare i conti con la mia iniziale inesperienza, guardare in faccia le mie paure (quella di non essere o anche solo di non sentirmi all’altezza, di fallire e di deludere le aspettative delle persone che si rivolgevano a me) e la mia insicurezza, ma so di aver fatto del mio meglio, ogni giorno, e questo è quello che più conta.
Ho realizzato quanto scegliere di percorrere questa strada mi abbia permesso e tutt’oggi mi permetta di conoscere meglio me stessa, di lavorare sui miei punti deboli, imparando a riconoscerli e a gestirli ma anche di prendere coscienza dei miei punti di forza e a valorizzarli. Di questo sono consapevole e grata.

Quando ho intrapreso questa strada sapevo di voler diventare una fotografa professionista ma non avevo la più pallida idea che questo comportasse dover diventare anche un’imprenditrice e che quindi fosse auspicabile possedere anche buone capacità imprenditoriali. A volte penso che se l’avessi capito subito (chissà perché nell’immaginario collettivo, e anche nel mio ovviamente, quando si pensa ad un lavoro creativo, artistico, non lo si associa minimamente ad un’attività commerciale: assurdo vero? eppure abbiamo tutti delle partite Iva e i conti da fare) forse non ci avrei neanche provato, convinta di non possedere queste capacità. Io volevo soltanto fotografare non fare l’imprenditrice di me stessa. E’ stata un’ingenuità non metterlo in conto fin dall’inizio. L’ho realizzato solo mano a mano che passava il tempo e che entravo nel vivo del lavoro cominciando a conoscerne realisticamente tutti i vari aspetti. Per anni, mi sono concentrata quasi solo esclusivamente sul cercare di migliorare come fotografa, di diventare una professionista migliore, ma sempre appassionata come il primo giorno, come se questo fosse sufficiente, poi finalmente ho capito che non basta e che, come per qualsiasi altra attività, bisogna mettersi in gioco a 360° e curare tanti altri aspetti, altrettanto importanti che ti permettono di andare avanti.

Quindi eccomi qui, oggi, con 10 anni in più sulle spalle, cresciuta, maturata (molto lentamente) e sempre con la voglia di mettermi in gioco. Non solo non mollo, ma voglio continuare ad impegnarmi per migliorare.Con questo spirito ho deciso di fare dei cambiamenti a partire dal mio sito web, che ho rinnovato, introducendo nuove tipologie di servizi e migliorandone altri già esistenti. Il desiderio è quello di riuscire a fornire un servizio e un’esperienza sempre migliori ai miei clienti e a chi desidera affidare a me i suoi ricordi. In pentola bollono altre idee e progetti; non vedo l’ora di parlarvene e di svelarveli uno ad uno… Nel frattempo vi invito a dare un’occhiata al sito nuovo e a curiosare nei servizi. Vedrete già alcune novità…
Il filo conduttore della mia fotografia è da sempre quello delle emozioni, dei legami importanti della vita, quelli che danno valore alla nostra esistenza.
Questa è forse una delle poche cose che non è mutata nel tempo: il desiderio di emozionare e di emozionarmi. So che in realtà è un desiderio molto ambizioso, ma lo scopo della mia fotografia, ad oggi, dopo 10 anni, resta ancora quello di voler toccare le corde del cuore, cercando di raccontare l’amore e la bellezza nelle sue svariate forme. Il desiderio è quello di farlo sempre meglio, di riuscire a vedere e cogliere cose che mi sfuggivano, che non riuscivo a vedere, ed essere sempre più presente.Concludo ringraziando tutte le splendide persone che ho incontrato e conosciuto in questi primi 10 anni di attività: persone meravigliose che hanno apprezzato il mio lavoro e mi hanno spronato a crescere, ma anche e soprattutto, col senno di poi, ringrazio anche le persone (poche in realtà) con cui ho avuto qualche incomprensione, perché mi hanno permesso di crescere e di apportare dei miglioramenti nel mio modo di lavorare. D’altra parte è risaputo ahimè che le critiche, se costruttive, sono molto più utili delle lodi.Vi invito quindi se vi va, a farmi avere i vostri commenti o suggerimenti. Sarò grata a coloro che vorranno farmi sapere com’è stata la loro esperienza con me. Si accettano suggerimenti e critiche che possano aiutare a crescere.
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