
Essendomi giunta voce dell’apertura di una nuova gelateria Bio, nella mia città, da brava Chiavarese, ma soprattutto da grande golosa, non potevo non andare a testare immediatamente la qualità e la bontà di questo gelato.
Chi sono Elena e Matteo, i giovani titolari della nuova Gelateria artigianale Pachamama che ha da poco aperto a Chiavari sul nuovo tratto di passeggiata da poco inaugurato? Ma soprattutto, che cos’ha di speciale il loro gelato?

Mi ha colpito subito la proposta dei gusti; alcuni immancabili evergreen della tradizione Italiana assieme ad altri decisamente più originali e ricercati. Una scelta in grado di soddisfare tutti i palati, anche i più esigenti.
Ho notato la presenza di gusti di frutta, di solito difficili da trovare, come la prugna e la ciliegia (frutta di stagione ovviamente, perché Elena produce gelati solo con ciò che la natura e la terra offrono, possibilmente a km.0)

La mia prima coppetta gustata al Pachamama è stata: ciliegia e pesca cotta al vino. Il giorno dopo sono tornata a comprare una vaschetta da 1 kg. da condividere con tutta la famiglia, per provare altri gusti, questa volta alle creme, tutti altrettanto squisiti.
Come mi ha poi spiegato Elena qualche giorno più tardi, quando ci siamo incontrate per il nostro reportage fotografico, “tutta la frutta può diventare gelato… purché sia natura”.

Per questo lei adatta le sue proposte a ciò che la natura ci offre in stagione, creando sempre nuovi gusti ma facendo molta attenzione a cercare soltanto ingredienti di primissima qualità e a km 0 ( se solo possibile). La loro ricerca non si limita alla scelta di ingredienti eccellenti, ma anche all’attenta scelta di comprare le materie prime da aziende agricole e fornitori che abbiano i loro stessi valori.
Il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità sono valori importantissimi per Elena e Matteo, molto sensibili e rispettosi verso l’ambiente e la terra.

Non c’è nulla che esca dalla gelateria Pachamama che non possa essere gettato nel compostabile, una volta utilizzato, dalla coppetta, alla palettina per il gelato. Addirittura, la parte esterna della vaschetta per il gelato, può essere recuperata ed utilizzata più volte.
Per quanto riguarda la frutta, non soltanto viene selezionata dai migliori fornitori locali, ma alcuni tipi di frutta, come prugne, pere e amarene, provengono addirittura dalla piccola azienda agricola di famiglia, Ca du Bruzzu, curata con amore dalla zia di Elena.

Fu il nonno di Elena in persona a piantare gli alberi di amarene in occasione della sua nascita; me lo ha raccontato lei, fiera e con gli occhi un pò lucidi. Con quelle amarene oggi ha prodotto uno sciroppo buonissimo utilizzato per rendere il suo gusto gelato Erba Luisa variegato all’amarena davvero unico e speciale.
Perché?

Perché contiene un ingrediente rarissimo, quasi introvabile e quindi dal valore inestimabile: L’amore e il forte legame con le radici, quelle della propria terra e della propria famiglia, che ha scelto di mettere come ingrediente magico nei suoi gelati, assieme a tanta passione ed amore per il proprio lavoro.

Elena e Matteo, compagni nella vita e nel lavoro hanno vissuto e lavorato molti anni all’estero (le loro strade si sono incontrate a Londra, dove si sono conosciuti nello stesso ambiente di lavoro, per poi proseguire unite in Australia e nelle Baleari) dove hanno fatto molta esperienza.
Eppure dopo tanto tempo trascorso fuori dall’Italia, hanno scelto di tornare alle proprie radici e di aprire la loro attività, la loro gelateria artigianale proprio a Chiavari, nella città di Elena.

Ho avuto l’opportunità di poter osservare e fotografare Elena, durante la preparazione dei suoi gelati, in particolare il perarrosto (pera, di provenienza dell’azienda di famiglia, caramellata con nocciole e cioccolato equo solidale).

Nel tempo trascorso assieme mi ha spiegato un bel pò di cose su come prepara il suo un gelato, la scelta delle materie prime e degli ingredienti, la decisione, ad esempio, di voler utilizzare lo zucchero di barbabietola (prodotto in abbondanza in Italia) e non quello di canna di provenienza estera e di voler fare tutto artigianalmente senza utilizzare alcun tipo di preparato o escamotage per velocizzare i tempi di produzione.

Non so se con queste immagini sono riuscita a farvi venire l’acquolina in bocca; di certo non avreste resistito alla prova assaggio, dopo aver assistito, come me alla preparazione di svariati gusti di gelato. Che bontà!




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